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Davvero (canzone per M.)
(Igor Vazzaz)
Leggimi in faccia quello che vuoi
mettiti in tasca quello che puoi
un profilo mosso è il meglio che sei
e lo puoi se lo sai e lo sai
ché le parole sono tutte bugie
tra le canzoni e le litanie
ho un repertorio di cialtronerie
e di trucchi e altre diavolerie
Lascio passare senza perché
i tuoi lamenti in puro lamé
navigo a vista tra i tuoi cliché
per me cosa c’è stasera?
Soltanto niente sui tuoi umori
l’impianto sdrucciolo dei tuoi rancori
amori in fila, finti tesori
piedi leggeri, attenta
a tutti i rumori
Strano o non strano restiamo qui
(forse hai ragione) a parlare così
non sembra vero
Quante le cose che accadono al mondo
e in fondo chissà se accadono
davvero?
Affitto a tutti mezzo sorriso
e pago il prezzo che tu hai deciso
il paradiso non ti costa poi molto
rivolto i tarocchi, ti ascolto
Siamo distanti mille anni luce
ed il tuo passo svelto conduce
scuce un ricordo dai denti bianchi
non sono stato gentile e non mi manchi
Leggimi in faccia quello che vuoi
e sulla tomba un sorriso da clown
recita mille versi volgari
ma scivoleranno via
Io recito in fretta al tuo ritorno
blues funerari di quasi giorno
e il giorno mi scopre l’autorità
somma complessa violenta della semplicità
Ti canto in faccia
con poco sorriso
lento, più lento, poi, per inciso
durerà
finché durerà